sabato 21 settembre 2013

Il cuore in borsa - Poesia di Massimiliano Moresco (Ribellione)

Il cuore in borsa - Poesia di Massimiliano Moresco (Ribellione)

Porgo il mio cuore in salamoia
Per riparararlo da collose consuetudini.

Riparo il mio corpo dai deliri estetici
Per assaporare lo zucchero di frammenti estatici.

Assolutizzo il passo nel cesso dell'esistenza
Adombrando felinamente la costanza
Nel suo tintinnio di petulante cadenza.

È elementare
Come la meccanica del mare
Quest'osso che scarnifica la pelle.
E sembra proprio guardarmi beffardamente
Con occhi compiti e ostinati
Verso i mari inviolati
Verso i draghi ammainati
Che eternamente attualizzano il pozzo
Laddove lembi di fuoco
Violentano il fiotto della volenterosa volontà.

domenica 15 settembre 2013

Mano secca








La prospettiva per individuarsi
Prevede solitudine.

Sarà perché appoggia un masso,
Sarà perché libera un flusso
Nei sentieri liquidi del mare mosso.
La vela al vento
Non chiede mai permesso
Per volare verso il suo successo
E la condizione delll'umano canto
È perire nel proprio incanto:
Laddove l'io salpa nella voglia
La volontà libera ogni briglia.

Seppur la mandria si situa negli impulsi elettrici
Ridondante nella crisi ermetica
La lava che cola golosa
Brama, silente ma presente,
Il palazzo innevato da un usato manto.

Sembra edificante origliare il golgota,
Può essere allettante seguire itaca
La tentazione di sorridere alla confusione
Entra nell'arredamento della mente.
Ma la melodia s'allinea sulla porta
Ed è importante essere all'erta
Nell'eventualità che una mano secca
Pervada il delizioso mistero dell'alba.

Il sonno della ragione

Ho perso un sogno
Nel sonno della ragione.
Ho sparso semi nel buio cielo
Per origliare i sussuri del vento
Raccolti nel ventre di ogni canto.

Ho comprato un pezzo di bellezza
In cambio di fisionomie accecanti,
Di filosofie beffardamente lucenti
Piegandomi al fascino dell'accortezza.

Ma la prudenza ha partorito incertezza
Un veleno di buoni consigli,
Da conservare nel proprio bagaglio
Come fa la vergine con la propria purezza.

Ho poi svenduto la lucentezza degli occhi,
I fiori che sbocciano oltre i cancelli
Per assaporare gli stolti codici
Delle convivenze di tanti fratelli.

Il sonno della ragione

Ho perso un sogno
Nel sonno della ragione.
Ho sparso semi nel buio cielo
Per origliare i sussuri del vento
Raccolti nel ventre di ogni canto.

Ho comprato un pezzo di bellezza
In cambio di fisionomie accecanti,
Di filosofie beffardamente lucenti
Piegandomi al fascino dell'accortezza.

Ma la prudenza ha partorito incertezza
Un veleno di buoni consigli,
Da conservare nel proprio bagaglio
Come fa la vergine con la propria purezza.

Ho poi svenduto la lucentezza degli occhi,
I fiori che sbocciano oltre i cancelli
Per assaporare gli stolti codici
Delle convivenze di tanti fratelli.

Il sonno della ragione

Ho perso un sogno
Nel sonno della ragione.
Ho sparso semi nel buio cielo
Per origliare i sussuri del vento
Raccolti nel ventre di ogni canto.

Ho comprato un pezzo di bellezza
In cambio di fisionomie accecanti,
Di filosofie beffardamente lucenti
Piegandomi al fascino dell'accortezza.

Ma la prudenza ha partorito incertezza
Un veleno di buoni consigli,
Da conservare nel proprio bagaglio
Come fa la vergine con la propria purezza.

Ho poi svenduto la lucentezza degli occhi,
I fiori che sbocciano oltre i cancelli
Per assaporare gli stolti codici
Delle convivenze di tanti fratelli.

Il sonno della ragione

Ho perso un sogno
Nel sonno della ragione.
Ho sparso semi nel buio cielo
Per origliare i sussuri del vento
Raccolti nel ventre di ogni canto.

Ho comprato un pezzo di bellezza
In cambio di fisionomie accecanti,
Di filosofie beffardamente lucenti
Piegandomi al fascino dell'accortezza.

Ma la prudenza ha partorito incertezza
Un veleno di buoni consigli,
Da conservare nel proprio bagaglio
Come fa la vergine con la propria purezza.

Ho poi svenduto la lucentezza degli occhi,
I fiori che sbocciano oltre i cancelli
Per assaporare gli stolti codici
Delle convivenze di tanti fratelli.
Ho perso un sogno
Nel sonno della ragione.
Ho sparso semi nel buio cielo
Per origliare i sussuri del vento
Raccolti nel ventre di ogni canto.

Ho comprato un pezzo di bellezza
In cambio di fisionomie accecanti,
Di filosofie beffardamente lucenti
Piegandomi al fascino dell'accortezza.

Ma la prudenza ha partorito incertezza
Un veleno di buoni consigli,
Da conservare nel proprio bagaglio
Come fa la vergine con la propria purezza.

Ho poi svenduto la lucentezza degli occhi,
I fiori che sbocciano oltre i cancelli
Per assaporare gli stolti codici
Delle convivenze di tanti fratelli.