domenica 26 maggio 2013

Tacete voi da quelle scatole parlanti




Tacete voi, da quelle scatole parlanti
tacete coi vostri accecanti sensazionalismi
tacete ora, con quei convinti sorrisi petulanti
voi scellerati opinionisti, populisti, redazionalisti
svegliate quelle mormoranti e lamentose cicale
le avete riempito giacigli di comoda paglia
e si inondano in un mare che voluttuoso sale
come nero catrame in squarciante faglia.

-E' pur vero che un Europa forte è un grande sogno
ma ora si sta profilando un ammaliante inganno-

Con la leva dell'orgoglio, con fallace pregiudizio
e con quel velo di ostentato buonismo paterno
avete riempito di retorica ogni umano orifizio
voi negazionisti, pur smascherati e con le spalle al muro
ponete tutti sull'attenti, ritti come le stalattiti dal general inverno
e se qualcuno obbietta, è canzonato in lontano tempo duraturo.
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Certo è meglio discettare del Belzebù col bunga- bunga
che la sua morale ci affossa in strazianti mari di lussuria
e se in delirio senza fine, sostenete vuota arringa
scudisciate frusta per l'italiano ancor perso in baldoria!

E' questa l'in- sondata radice del nostro albero del peccato
ed è per questo che mangiamo questa mela avvelenata
il gigante ha ascoltato la melodia e s'è addormentato
e il caudillo lesto col pennacchio "spadacchia", op là, la testa è tagliata.

Persino se il bicchiere in molti cocci è spezzato
continuiamo a vederlo mezzo pieno, con italico ottimismo
e seppur fosse un placebo, "nessuno ha mai ammazzato"
ma or ora può agire senza alcun disturbo, il tronfio imperialismo.